Le creazioni di Chiara, nel nostro caso gruppi di sfere di varie dimensioni decorate con la tecnica tradizionale del collage, sono molto più che semplici manufatti che impreziosiscono gli ambienti. Raffiguranti insiemi di lettere dell’alfabeto, ognuna è un frammento di narrazione. Il loro reale valore consiste nel partecipare attivamente all’experience design delle ville, creando un ambiente che accoglie e parla agli ospiti, offrendo un caldo benvenuto e un’immediata sensazione di appartenenza. In un contesto dove il viaggio può essere faticoso e l’animo cercare conforto, queste espressioni di calda italianità ricordano che la bellezza può essere anche curativa.
Com’è facile immaginare, il suo contributo all’interior design di Elbitat non si esaurisce in una notevole dimostrazione di perizia artigianale. Le sue installazioni sono la materializzazione di un pensiero profondo, che come un collante tiene uniti gli strati cartacei di cui sono composte, conferendogli significato: un manufatto non è mai fine a sé stesso bensì dona sensazioni a chi lo osserva per poi assorbire la meraviglia che quello sguardo gli rimanda, in un gioco di rimandi continui.
In Elbitat, l’incontro con l’arte di Chiara Scalabrino è un viaggio dentro la bellezza, l’unicità e la sostenibilità, un’esperienza che arricchisce il soggiorno e lascia un’impronta indelebile. Le ville, con i loro interni curati e funzionali, diventano così non solo luoghi di relax ma anche spazi di ispirazione e connessione con valori profondi, riflettendo l’essenza stessa dell’ospitalità che cerca di andare oltre il convenzionale per toccare l’anima.
